«Il sempreverde è scarno e rosato. / Rudemente le nubi sono state incollate / al fresco orizzonte. / La solitaria quercia del parco / ha foglie esili, sottili lame. / Il crepuscolo arde fino a mezza notte. / Come si sta bene nella mia stretta icona! / Oggi gli uccelli mi parlano di ten...»
«Un velo trasparente giace / sulla fresca zolla, si scioglie / furtivamente. L'irosa primavera / di mature gemme fa strage. / / E per questa morte prematura / io già dispero del divino. / In me c'è la tristezza di cui David re / ha donato regalmente i millenni. »
«Perché ti celi nel vento / nella pietra, nell'uccello? / Perché mi sorridi / dal cielo con un improvviso baleno? / Non tormentarmi oltre, lasciami! / Lasciami alle sagge occupazioni... / / Vaga un esitante fuoco / su grigi paludi disseccate. / La Musa in un logoro scialle / ca...»
«L'acquario del cielo è un vuoto ialino, / (l'ampolla biancastra di un'immensa prigione) / su Volhov che azzurra / è calato il solenne canto di un corteo. / / Il vortice settembrino, / strappando le foglie della betulla, / grida e si agita tra i rami, / la città ricorda il proprio...»