Come è penoso andare fra la gente
e fingere di non essere morto
e raccontare a chi non ha vissuto
il giuoco falso e tragico del male;
e contemplando il proprio incubo notturno
scoprire un’armonia nel discordante
mulinello dell’essere, ché solo
nei riflessi dell’arte l’uomo vede
l’incendio senza scampo della vita…
Там человек сгорел.
Фет
Как тяжело ходить среди людей
И притворяться непогибшим,
И об игре трагической страстей
Повествовать ещё не жившим.
И, вглядываясь в свой ночной кошмар,
Строй находить в нестройном вихре чувства,
Чтобы по бледным заревам искусства
Узнали жизни гибельной пожар!
«Fiaccata dai tuoi lunghi sguardi, / io stessa ho appreso a far soffrire. / Creata da una tua costola, / come posso non amarti? Esserti tenera sorella / è il legato di un fato antico, / ed io sono diventata l’astuta, avida, / dolcissima tua schiava. Ma quando, mite, mi abbandono / ...»
«Io sono già morto e tu vivi ancora. / E il vento, con gemiti e pianto, / fa oscillare il bosco e la dacia. / E non per proprio conto ogni pino, / ma tutti insieme gli alberi / nella loro distesa sconfinata, / come armature di velieri / sulla superficie d’una baia. / E non p...»
«Col mondo del potere non ho avuto che vincoli puerili: / temevo le ostriche, e alle guardie lanciavo occhiate di sottecchi; / nemmeno d’una briciola d’anima gli sono debitore / benché a lungo sulle immagini altrui mi sia accanito. Aggrottandomi con sciocco sussiego in una mitra di castor...»
«Io resterò con le cose non dette fino in fondo, / non cantate, non suonate, non scritte / fino in fondo. Nella società segreta, / nell’associazione silenziosa dei ritardatari, / che vivevano nei fogli fruscianti / e ora parlano in un sussurro. / Anche se da giovani ci avevano messi s...»