Sono nato e cresciuto nelle paludi baltiche, dove
onde grigie di zinco vengono a due a due;
di qui tutte le rime, di qui la voce pallida
che fra queste si arriccia, come il capello umido;
se mai s’arriccia. Anche puntando il gomito, la conchiglia
dell’orecchio non distingue in esse nessun ruglio,
ma battiti di tele, di persiane, di mani,
bollitori su fornelli, al massimo strida di gabbiani.
In questi piatti paesi quello che difende
dal falso il cuore è che in nessun luogo ci si può celare e si vede
più lontano. Soltanto per il suono lo spazio è ostacolo:
l’occhio non si lamenta per l’assenza di eco.
Я родился и вырос в балтийских болотах, подле
серых цинковых волн, всегда набегавших по две,
и отсюда — все рифмы, отсюда тот блеклый голос,
вьющийся между ними, как мокрый волос,
если вьется вообще. Облокотясь на локоть,
раковина ушная в них различит не рокот,
но хлопки полотна, ставень, ладоней, чайник,
кипящий на керосинке, максимум — крики чаек.
В этих плоских краях то и хранит от фальши
сердце, что скрыться негде и видно дальше.
Это только для звука пространство всегда помеха:
глаз не посетует на недостаток эха.
«Arrivederci, amico mio, arrivederci, / Tu sei nel mio cuore. / Una predestinata separazione / Un futuro incontro promette. Arrivederci, amico mio, / Senza strette di mano e parole, / Non rattristarti e niente / Malinconia sulle ciglia: / Morire in questa vita non è nuovo, / Ma più...»
«Mi sono un monumento eretto non di mano umana, / ad esso il popolare sentiero non andrà perduto, / s’è levato più alto colla superba fronte / della colonna d’Alessandro. Non morrò tutto – l’anima nella riposta lira / vivrà oltre il mio cenere e fuggirà la corruzione, – / e...»
«Amo i tuoi occhi, amica mia, / E il loro gioco d’incanto e di fuoco, / Quando, d’un tratto, tu li sollevi / E come un lampo nel cielo / Rapida intorno ti guardi... Ma vi è un incanto ancor più intenso; / Quando nei tuoi occhi chini, / Nel momento del bacio appassionato, / ...»
«Notte, strada, fanale, farmacia / una luce assurda ed appannata, / pur se ancora vivrai venticinque anni — / sarà sempre così, non c’è rimedio. Tu morirai, comincerai di nuovo, / e tutto riaccadrà, come una volta: / gelido incresparsi del canale, / Notte, farmacia, strada, fanal»