La vita è tornata, cosí, senza motivo,
come allora che s’era stranamente interrotta.
E sempre in quella stessa strada antica,
sempre quello stesso giorno d’estate e a quell’ora.
La stessa gente e le ansie, le stesse,
e l’incendio del tramonto ancora acceso:
come allora, contro il muro del Maneggio
la sera di morte l’aveva in fretta inchiodato.
Donne in vesti da poco prezzo, come allora,
a notte strascicano le scarpe.
E poi sul tetto di lamiera,
come allora, le crocifiggono le soffitte.
Ecco lei che a passi stanchi
lentamente si fa sulla soglia,
e, risalendo dall’interrato,
taglia di traverso il cortile.
Di nuovo io mi preparo pretesti,
e di nuovo mi è tutto indifferente.
E la vicina, svoltando all’angolo,
ci lascia l’un l’altro di fronte.
Non piangere, non increspare le labbra tumefatte,
non gremirle di rughe.
Riaprirai le croste già secche
dello sfogo di primavera.
Togli il palmo della mano dal mio petto,
noi siamo cavi sotto tensione.
Attenta, l’uno verso l’altra, ancora
saremo spinti inavvertitamente.
Passeranno gli anni, ti sposerai,
dimenticherai i disordini.
Essere una donna è un grande passo,
fare impazzire è un’eroica impresa.
Pure, io, di fronte al prodigio delle mani di donna,
del dorso e delle spalle e del collo,
con la devozione d’un servo
tutta la mia vita benedico.
Ma per quanto la notte m’incateni
con anelli d’angoscia,
piú forte al mondo è la spinta a fuggire
e la passione invita alle rotture.
Жизнь вернулась так же беспричинно,
Как когда-то странно прервалась.
Я на той же улице старинной,
Как тогда, в тот летний день и час.
Те же люди и заботы те же,
И пожар заката не остыл,
Как его тогда к стене Манежа
Вечер смерти наспех пригвоздил.
Женщины в дешевом затрапезе
Так же ночью топчут башмаки.
Их потом на кровельном железе
Так же распинают чердаки.
Вот одна походкою усталой
Медленно выходит на порог
И, поднявшись из полуподвала,
Переходит двор наискосок.
Я опять готовлю отговорки,
И опять все безразлично мне.
И соседка, обогнув задворки,
Оставляет нас наедине.
* * *
Не плачь, не морщь опухших губ,
Не собирай их в складки.
Разбередишь присохший струп
Весенней лихорадки.
Сними ладонь с моей груди,
Мы провода под током.
Друг к другу вновь того гляди,
Нас бросит ненароком.
Пройдут года, ты вступишь в брак,
Забудешь неустройства.
Быть женщиной — великий шаг,
Сводить с ума — геройство.
А я пред чудом женский рук,
Спины, и плеч, и шеи
И так с привязанностью слуг
Весь век благоговею.
Но как ни сковывает ночь
Меня кольцом тоскливым,
Сильней на свете тяга прочь
И манит страсть к разрывам.
«Hai colmi gli occhi di una tristezza arcana, / Piu’ fini che mai il ginocchio afferran le dita. / Ascolta: sul lago di Ciad cammina lontana / Una giraffa di grazia squisita. Di rara sveltezza e’ curva la schiena sua bruna / La pelle pregiata le orna un arabesco vago. / Con lei eguagli...»
«Trovo, oggi, il tuo sguardo, particolarmente triste, / e le mani più sottili, mentre abbracci le ginocchia. / Senti, lontano, lontano sul lago Ciad / vaga una raffinata ed elegante giraffa. È leggiadra, armoniosa con lunghe zampe, / e sulla pelle si disegnano magici segni. / Non c’è ...»
«Arrivederci, amico mio, arrivederci. — / O vecchio mio, tu mi sei nel cuore. / Questo distacco destinato / Un incontro promette in futuro. — Arrivederci, amico mio, senza parole e gesti, / Senza tristezza e aggrottar di sopracciglia. / Morire in questa vita, non è una novità, / Ma...»
«Arrivederci, amico mio, arrivederci, / Tu sei nel mio cuore. / Una predestinata separazione / Un futuro incontro promette. Arrivederci, amico mio, / Senza strette di mano e parole, / Non rattristarti e niente / Malinconia sulle ciglia: / Morire in questa vita non è nuovo, / Ma più...»