Consci che siamo inermi
e nulla possediamo,
che ogni cosa è persa
— così che ogni giorno
è anniversario di memoria —
sulla nostra passata ricchezza
e sulla grande munifica dea
abbiamo iniziato a comporre
canzoni.
Думали: нищие мы, нету у нас ничего,
А как стали одно за другим терять,
Так, что сделался каждый день
Поминальным днем, —
Начали песни слагать
О великой щедрости Божьей
Да о нашем бывшем богатстве.
«Mi sono eretto un monumento non di opera umana, / Non s’infesterà il sentiero che ad esso avvicina, / Con la testa indocile s’è innalzato più alto / Della colonna alessandrina. No, non morirò del tutto — l’anima nella diletta lira / Sfuggirà le ceneri, la putrefazione certament...»
«Dolce amica, non credo alle tue / parole, ai tuoi sensi, ai tuoi occhi / e neppure a me stesso, soltanto credo / alle stelle che splendono in alto. Per un sentiero làtteo le stelle / mi mandano sogni infallibili / e nel deserto sconfinato allevano / per me fiori celesti. E in quell’...»
«Fra i mondi, nello sfarfallio raggiante / d'unica Stella sol ripeto il nome... / e non perche' di lei io sia l'amante, / ma d'altri peno il sopportar, eccome! E se il pesante dubbio ha spento il faro, / solo presso di lei risposta agogno, / e non perche' da lei si faccia chiaro, / ...»
«E di alberi un mazzo antico / Puškin Sono cresciuta in un silenzio ricamato, / nell’asilo freddo del giovane secolo. / Il parlar degli uomini non mi era caro, / ma chiaro era per me del vento il fiato. / Amavo le ortiche, i fiori di bardana, / ma più di tutti il salice argentato. / ...»