Dal ciclo «N. N. V.»
La mia strada non passa vicino alla-tua casa.
La mia strada non passa vicino alla-casa di nessuno.
E tuttavia io smarrisco il cammino
(specialmente di primavera!)
e tuttavia mi struggo per la gente
come il cane fa sotto la luna.
Ospite dappertutto gradita,
non lascio dormire nessuno!
E con il nonno gioco agli ossi,
e con il nipote — canto.
Di me non s’ingelosiscono le mogli:
io sono una voce e uno sguardo.
E a me nessun innamorato
ha mai costruito un palazzo.
Le vostre generosità non richieste
mi fanno ridere, mercanti!
Da me stessa mi erigo per la notte
e ponti e palazzi.
(Ma ciò che dico — non ascoltarlo!
È tutto un inganno di donna!)
Da sola al mattino demolisco
la mia creazione.
Le magioni — come covoni di paglia — niente!
La mia strada non passa vicino alla-tua casa.
Из цикла «Н. Н. В.»
Мой путь не лежит мимо дому — твоего.
Мой путь не лежит мимо дому — ничьего.
А всё же с пути сбиваюсь,
(Особо — весной!),
А всё же по людям маюсь,
Как пес под луной.
Желанная всюду гостья!
Всем спать не даю!
Я с дедом играю в кости,
А с внуком — пою.
Ко мне не ревнуют жены:
Я — голос и взгляд.
И мне не один влюбленный
Не вывел палат.
Смешно от щедрот незваных
Мне ваших, купцы!
Сама воздвигаю за ночь —
Мосты и дворцы.
(А что говорю — не слушай!
Всё мелет — бабье!)
Сама поутру разрушу
Творенье свое.
Хоромы — как сноп соломы — ничего!
— Мой путь не лежит мимо дому — твоего.
«Mi sono eretto un monumento non di opera umana, / Non s’infesterà il sentiero che ad esso avvicina, / Con la testa indocile s’è innalzato più alto / Della colonna alessandrina. No, non morirò del tutto — l’anima nella diletta lira / Sfuggirà le ceneri, la putrefazione certament...»
«Dolce amica, non credo alle tue / parole, ai tuoi sensi, ai tuoi occhi / e neppure a me stesso, soltanto credo / alle stelle che splendono in alto. Per un sentiero làtteo le stelle / mi mandano sogni infallibili / e nel deserto sconfinato allevano / per me fiori celesti. E in quell’...»
«Fra i mondi, nello sfarfallio raggiante / d'unica Stella sol ripeto il nome... / e non perche' di lei io sia l'amante, / ma d'altri peno il sopportar, eccome! E se il pesante dubbio ha spento il faro, / solo presso di lei risposta agogno, / e non perche' da lei si faccia chiaro, / ...»
«E di alberi un mazzo antico / Puškin Sono cresciuta in un silenzio ricamato, / nell’asilo freddo del giovane secolo. / Il parlar degli uomini non mi era caro, / ma chiaro era per me del vento il fiato. / Amavo le ortiche, i fiori di bardana, / ma più di tutti il salice argentato. / ...»