Si spegne l’azzurro firmamento,
sulle labbra la parola s’è gelata:
ogni nervo attende l’estrem accento
della chéta musica passata.
Ma indugia, o giorno, risana
questo cor dal dissapore!
Cogli occhi vogl’afferrar la piana
del giardino mutar colore…
la gialla spazzatrice prato,
nell’aiuola un fiorellin solitario,
del balcone devastato
e ucciso dal verde, il sudario,
dell’accétta i maligni torti,
tutto quel che non c’è più…
affinché il cor, i sogni morti
riconoscendo, balzi su…
Гаснет небо голубое,
На губах застыло слово:
Каждым нервом жду отбоя
Тихой музыки былого.
Но помедли, день, врачуя
Это сердце от разлада!
Всё глазами взять хочу я
Из темнеющего сада...
Щётку желтую газона,
На гряде цветок забытый,
Разорённого балкона
Остов, зеленью увитый,
Топора обиды злые,
Всё, чего уже не стало…
Чтобы сердце, сны былые
Узнавая, трепетало...
«Non ci sarà nessuno a casa, / tranne il crepuscolo. Il solo / giorno invernale in un trasparente spiraglio / di cortine non accostate. Solo di bianchi biòccoli bagnati / il rapido aleggiante balenío. / Solo tetti, neve e tranne / i tetti e la neve, — nessuno. E di nuovo arabeschi ...»
«Cosí si comincia. Verso i due anni / ci si strappa alla balia per le tenebre delle melodie, / si cinguetta, si fischia, le parole / compaiono verso il terzo anno. Cosí si comincia a capire. / E nel fragore di una turbína in moto / ti sembra che tua madre non sia tua madre, / che tu n...»
«Le ragazze, quelle che camminano / con stivali di occhi neri / sui fiori del mio cuore. / Le ragazze, che abbassano le lance / sui laghi delle proprie ciglia. / Le ragazze che lavano le gambe / nel lago delle mie parole.»
«A tu per tu, il gelo in volto io fisso: / lui fissa il nulla, e io fisso dal nulla; / stirata, pieghettata senza grinze, / respirante miracolo, pianura. E in povertà bianco-àmido, il sole strizza gli occhi — / il suo strizzare è tranquillo, placato. / Foreste a dieci cifre: simili a ...»